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CONSIGLI DI VIAGGIO
Stati Uniti e assicurazione sanitaria: consigli e costi
7 February 2015
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Stati Uniti e assicurazione sanitaria: consigli e costi
Prima di trasferirmi negli USA e decidere come muovermi sul fronte spinoso "assicurazione sanitaria" avevo chiesto ad alcuni amici che ci avevano vissuto di parlarmi della loro esperienza e darmi qualche consiglio: i racconti scaturiti mi erano sembrati per la maggior parte grottesche esagerazioni, alcuni quasi al limite della leggenda popolare.

Quindi, da vera irresponsabile, sono partita senza copertura medica e vi sono rimasta sprovvista per diversi mesi, durante i quali fortunatamente non è mai accaduto nulla. Poi, forse convinta di aver sfidato a sufficienza la sorte, ho aderito ad una regolare polizza sanitaria.

Poco tempo dopo mi hanno ricoverata d’urgenza per calcoli renali. Al pronto soccorso, dopo le consuete analisi di routine, mi hanno somministrato dell'endorfina per calmare il dolore, mi hanno fatto una TAC parziale e prescritto i medicinali da assumere. Nessuna operazione chirurgica.
Tempo totale di degenza: 1 ora e mezza, al massimo.

Premesso ciò, voglio ora condividere con voi la fattura che l'ospedale (Mount Sinai Medical Center di Miami Beach) mi ha inviato dopo il ricovero, in modo che possiate vedere con i vostri occhi che quelle che io (e forse molti di voi) pensavo fossero "storie" assurde sono invece la realtà dei fatti in America.

SUD EUROPA
#isegretidimilano: Binario 21…destinazione Auschwitz
27 January 2015
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#isegretidimilano: Binario 21…destinazione Auschwitz
E'E’ la gelida mattina del 30 gennaio 1944. Nel quinto raggio del carcere di San Vittore 605 nomi di ebrei provenienti da tutta Italia vengono chiamati a gran voce, caricati senza alcun riguardo su alcuni camion e portati alla Stazione Centrale di Milano.

Nascosto da occhi indiscreti, il convoglio imbocca i sotterranei della stazione attraverso l’accesso in via Ferrante Aporti, posto al livello del manto stradale, e in pochi istanti le centinaia di persone a bordo vengono trasferite su vagoni merci poi sprangati dall’esterno.
Uomini, donne, moltissimi bambini e un neonato.
Ciascun vagone è solitamente adibito al trasporto di otto cavalli, mentre quella mattina conteneva circa 80 persone, senza cibo né acqua e un secchio come unico servizio igienico.
Destinazione ignota.
Solo quando il treno si ferma, dopo parecchie ore, per permettere ad alcuni di scendere e risciacquare il catino, appare chiara la meta finale, scritta a grandi lettere a lato del treno, che soffoca anche il più piccolo barlume di speranza: Auschwitz. Tutti sapevano che quello sarebbe stato un viaggio di non ritorno.

Quello del 30 gennaio 1944 è solo uno dei 15 treni merci partiti da Milano carichi di ebrei e diretti ai campi di smistamento, concentramento e sterminio.

Su 605 persone partite quel neanche poi tanto lontano giorno d'inverno, soltanto 22 fecero ritorno e come disse in seguito una delle sopravvissute, Goti Bauer: Noi siamo usciti da Auschwitz, ma Auschwitz non è mai uscito da noi.

SUD EUROPA
#isegretidimilano: la cripta di ossa
22 January 2015
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#isegretidimilano: la cripta di ossa
Dopo avervi accompagnati nel Duomo di Milano e svelato i misteri della meridiana solare, in questo nuovissimo e inquietante episodio della rubrica #isegretidimilano vi porto proprio alle spalle della cattedrale meneghina, più precisamente in Piazza S. Stefano, all’interno di San Bernardino alle Ossa, chiesetta cattolica di origini medievali che passa per lo più inosservata, ma che custodisce una cripta con un segreto da brividi.

Nel 1127, nella piazza in cui attualmente sorge la cappella, vennero edificati un ospedale votato alla cura dei lebbrosi e un cimitero per accogliere i corpi dei malati, spazio che risultò presto insufficiente. Venne quindi costruito un ossario in cui vennero deposti gli scheletri in esubero per lasciar spazio così a nuove sepolture e adiacente ad esso venne realizzato il nucleo originario della chiesa di San Bernardino.
In seguito al crollo del campanile della vicina chiesa di S. Stefano, la cappella venne completamente restaurata nel 1649 dall’architetto Carlo Buzzi, al quale si deve la scelta insolita delle decorazioni della camera-ossario, macabre ma ricche di suggestione a tal punto da attirare ben presto una gran folla di devoti e curiosi.

Una volta all’interno della chiesa di San Bernardino, dall’atrio principale si svolta a destra e tramite un corridoio stretto e poco illuminato si accede ad una cripta in cui ogni singolo dettaglio architettonico, nicchia, cornicione, pilastro, e’ completamente rivestito di ossa umane.

OVEST EUROPA
L’enigma della “Maschera di ferro”: la leggenda rivive su Ile St. Marguerite
16 January 2015
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L’enigma della “Maschera di ferro”: la leggenda rivive su Ile St. Marguerite
Ad appena 15 minuti di traghetto dalla scintillante Cannes, nel cuore della Costa Azzurra, si trova un luogo d’altri tempi, ammantato di storia e mistero, in cui rivive uno dei maggiori enigmi del passato francese, oggetto di congetture e ipotesi a volte talmente irreali da farlo sembrare una leggenda.

Il luogo in questione e’ l’isola di St. Marguerite, la piu’ grande dell’arcipelago delle Lerins, e il mistero e’ quello legato all’identita’ mai svelata del prigioniero piu’ famoso al mondo: l’uomo con la maschera di ferro, che fino a poco tempo fa ho sempre creduto essere un'invenzione letteraria ben riuscita di Alexandre Dumas nel suo celebre romanzo Il Visconte di Bragelonne (libro conclusivo della trilogia dei Moschettieri).

Su questa isola selvaggia all’aroma di eucalipto e pino marittimo, abitata solo da una manciata di pescatori locali, in una bellissima e calda mattinata di gennaio, ho invece riscoperto la suggestiva e reale vicenda degli 11 anni di reclusione dell'uomo con il volto mascherato, ho visitato la cella in cui venne rinchiuso (e provato il suo WC..per finta chiaramente!) e tentato di approfondire le vicende storiche legate alla sua figura.

NORD AMERICA
Statua della Liberta’: la modella si trova…a Milano!
8 January 2015
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Statua della Liberta’: la modella si trova…a Milano!
Cosa dire di New York City che ancora non sia stato detto? C’e’ sempre il rischio di cadere nell’ovvieta’ e mi e’ sempre stato insegnato che e’ meglio tacere se non si ha qualcosa di interessante da aggiungere alla conversazione.

Ecco perche’ fino ad oggi non ho mai scritto nulla della citta’ piu’ famosa d’America, nonostante ci sia stata piu’ volte e me ne sia innamorata come e’ successo a molti!

Ma pochi giorni fa il pretesto giusto per rompere il silenzio (anche perche’ l’argomento New York City pendeva da tempo sulla mia coscenza di travel blogger e appassionata di Stati Uniti come una spada di Damocle!) mi si e’ presentato proprio a due passi da casa. Si tratta di un aneddoto curioso e poco conosciuto, che aggiunge un piccolo tassello a quell’infinita enciclopedia virtuale formatasi negli anni sulla Grande Mela, sui suoi musei, quartieri eterogenei, monumenti, opere d’arte e lifestyle.