NORD AMERICA
Day 27 Los Angeles: la fabbrica dei sogni in celluloide
27 August 2014
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Qual’è l’unico Paese al mondo in cui dei semplici attori possono diventare non solo Governatori ma addirittura Presidenti? Qual’è quel Paese in cui la settima arte e’ talmente radicata nell’immaginario collettivo da persuadere non solo quel Paese ma il mondo intero che l’illusoria realta’ che porta in vita sia alla portata di tutti?

Conosciamo tutti la risposta e sappiamo tutti che la fabbrica dei sogni in celluloide si trova a Los Angeles e si chiama Hollywood.

Los Angeles e’ un’enorme metropoli, la piu’ popolosa della California e la seconda di tutti gli Stati Uniti (dopo New York), immensa ma senza un centro urbano ben definito, caotica e molto ma molto trafficata.
Fanno parte della contea di Los Angeles anche i distretti di Malibu, Santa Monica, Venice, Pasadena e Long Beach.

Secondo una recente indagine, un sesto dei residenti di L.A. ha un impiego all’interno dell’industria creativa. Questo dato, se rapportato al numero totale di abitanti che ammonta a circa 4 milioni, e’ piuttosto significativo e mostra come l’intera citta’, in concomitanza con la nascita e sviluppo progressivo del cinema, sia stata “fagocitata” da quest’ultimo, trasformandosi in uno studio cinematografico essa stessa, in cui tutto ruota attorno allo spettacolo…perche’ si sa: fabbricare sogni, specie nei periodi di crisi, e’ un’attivita’ molto richiesta e redditizia.

Si dice anche che i los angelini odino la propria citta’ (il traffico, lo smog, i sogni infranti di sfondare nel mondo del cinema) e forse e’ proprio per questo che la maggior parte dei film catastrofici sono ambientati proprio qui. Los Angeles, sul grande schermo, e’ stata infatti distrutta decine e decine di volte, da invasioni aliene (The War of the Worlds 1953, Independence Day 1999, Battle: Los Angeles 2011), terremoti (2012 dell’anno 2009), robot (The Terminator 1984, Transformers 2007), epidemie (Resident Evil: Afterlife 2010), vulcani, piogge di meteoriti, mostri e persino una supernova.

Uno dei luoghi-simbolo d’America sono le colline del Mount Lee presso cui troneggia a caratteri cubitali la scritta HOLLYWOOD, visibile a chilometri di distanza da diverse aree della citta’.

Il nome apparve per la prima volta nel 1886 e venne dato a una grossa tenuta alla periferia di Los Angeles dalla moglie di un investitore immobiliare, la quale, senza saperlo, aveva dato vita ad una delle piu’ proficue industrie di tutti i tempi. Da allora sono passati 128 anni e quel ranch chiamato Hollywood si e’ ingrandito sempre di piu’, fino ad essere riconosciuto in tutto il mondo, prima che come luogo fisico, come universo intangibile fatto di immagini, persone, frasi, musiche che ormai sono indimenticabili.
Ciascuna lettera e’ attualmente alta 14 m e la scritta venne eretta per la prima volta nel 1923 come HOLLYWOODLAND per promuovere un’agenzia immobiliare, successivamente abbreviata in HOLLYWOOD.
Fu teatro del suicidio dell’aspirante attrice Peg Entwistle che si getto’ dalla lettera H nel 1932 e mori’ per le fratture riportate e fu sede di numerosi scherzi: HOLLYWEED (in concomitanza con l’approvazione di leggi a favore dell’uso della marijuana) e HOLYWOOD (in occasione della domenica di Pasqua del 1977) sono alcune delle variazioni subite dall’insegna negli anni.
Nel 1978 un gruppo di finanziatori dono’ 27,000 dollari a lettera per creare una nuova scritta e tra questi i piu’ famosi sono: Alice Cooper finanziatore della terza O e Hugh Hefner della Y.
Sebbene non sia consentito l’accesso diretto all’insegna, si puo’ comunque raggiungere una buona vicinanza guidando fino alla fine di Mulholland Hwy, quando vi troverete davanti un piccolo cancello che non e’ possibile oltrepassare in macchina.

Tappa obbligatoria quando si visita Los Angeles e si e’ appassionati di cinema, e’ sicuramente la famosissima Walk of Fame, ovvero 15 blocchi di marciapiede in ambo le direzioni dell’Hollywood Boulevard e 3 blocchi in Vine Street con incastonate piu’ di 2500 stelle di marmo color corallo contenenti in dorato i nomi di attori, registi, cantanti.
Godzilla, Mickey Mouse, Lassie, Bugs Bunny e Shrek hanno una stella a loro dedicata.
Tra i famosi anche qualche italiano come Bernardo Bertolucci, Andrea Bocelli e Sophia Loren a cui fu dedicata la stella numero 2000.
La devozione verso i divi del cinema e’ talmente grande che si dice che una volta al mese una fan di Julio Iglesias tiri a lucido la stella a lui dedicata ed e’ inoltre usanza riporre fiori sulle stelle di personaggi da poco deceduti, come e’ il caso dell’amatissimo attore Robin Williams, morto pochi giorni prima del mio arrivo a Los Angeles.

Al 6925 di Hollywood Boulevard, lungo la Walk of Fame, si trova il famoso TCL Chinese Theatre, luogo di molte prime cinematografiche degne di nota come Star Wars nel 1977 e di alcuni Academy Awards. La particolarita’ del teatro e’ il piccolo piazzale posto al suo ingresso, reso celebre da impronte di mani e piedi impresse nel cemento di personaggi famosi a partire dagli anni ’20, con brevissime frasi dedicate a Sid Grauman, uomo di spettacolo molto noto, creatore del teatro e ideatore del patio autografato dalle star del cinema. Si dice che l’idea per quast’ultimo gli venne per caso quando l’attrice del muto Norma Talmadge passo’ inavvertitamente sul cemento fresco.

Dall’altro lato della strada si trova il Clarion Hotel Hollywood Roosevelt, sede della prima cerimonia degli Academy Awards nel 1929 e dimora di Marilyn Monroe per ben due anni. Attualmente e’ un hotel lussuoso con una clientela d’eccezione, tra cui vi sono, secondo alcuni, i fantasmi delle star decedute (tra cui la Monroe).

L’area commerciale e piu’ lussuosa di Beverly Hills (famoso quartiere di Los Angeles) e’ denominata Golden Triangle ed e’ delimitata da N. Rexford Drive, Wilshire Boulevard e Santa Monica Boulevard. Il triangolo viene tagliato a meta’ da Rodeo Drive, via resa indimenticabile dal film Pretty Woman del 1990, in cui Julia Roberts in abiti succinti va a fare shopping ma viene scortesemente mandata via da un negozio.
Quando si cammina per le boutique costosissime di Rodeo Drive, si usa dire che If you have to know what the price is, you can’t afford it ovvero Se devi sapere il prezzo, significa che non te lo puoi permettere, per sottolineare quanto i prezzi dei negozi siano proibitivi. Nonostante cio’, e’ comunque molto piacevole fare una passeggiata e curiosare tra le vetrine d’abbigliamento (molte di stilisti italiani) e di gioielleria e se vedete macchine sportive parcheggiate lungo la via, probabilmente qualche star del cinema sta facendo shopping li’ accanto.

A nord del Golden Triangle, il Sunset Boulevard si colloca come una linea divisoria tra ricchi e sfacciatamente ricchi. Chi vive a sud del viale e’ considerato benestante, mentre solo chi vive a nord, nell’area collinare, puo’ definirsi veramente ricco.
A nord del Sunset Boulevard, arroccate e per lo piu’ nascoste da siepi alte e impenetrabili, si trovano le Hollywood Actors’ Homes, le ville da sogno delle star del cinema, che possono essere osservate dalla macchina tramite un percorso di 8 km circa, ma ricordatevi che non si puo’ sostare davanti alle ville e disturbare in alcun modo chi vi abita.
La casa di Madonna si trova al 6342 Mulholland Dr, Diana Ross al 701 N.Maple Dr, Sylvester Stallone al 1121 Beverly Dr, George Clooney 51 El Camino, tanto per citarne alcuni.
A sud del Sunset Boulevard si trova la villa di Playboy, esattamente al 10236 Charing Cross Rd e magari se siete fortunati riuscirete a vedere qualche “coniglietta” zampettare fuori.

Divisioni interne a parte, chiunque abbia una dimora a Beverly Hills, all’interno del codice postale 90210 (ricordate la famosa serie TV degli anni ’90 Beverly Hills 90210?), e’ sicuramente parte di uno dei maggiori epicentri al mondo in fatto di lusso e ricchezza.

Bel Air, una delle tre punte del Platinum Triangle (le altre due sono Beverly Hills e Holmby Hills), e’ un altro quartiere di ricchi e famosi di Los Angeles in cui ebbe dimora l’attore e poi Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.
Fu set di numerosi film e serie TV, tra tutte la piu’ famosa e’ sicuramente la sit-com Willy, il Principe di Bel Air con Will Smith, girata presso 251 N. Bristol Ave, presso cui e’ riconoscibile la bellissima casa bianca dello “Zio Phil”.
Se il guadagno medio annuale di un residente di Beverly Hills ammonta a circa $96,000, quello di Bel Air e’ piu’ del doppio (circa $208,000), rendendolo il quartiere a piu’ alto reddito di Los Angeles.

Mi torna ora in mente, dopo tutto questo scrivere di star del cinema e delle loro vite da sogno, la frase di chiusura che pronunciava Robin Leach alla fine di ogni puntata della serie TV Lifestyle of the Rich and the Famous:

CHAMPAGNE WISHES AND CAVIAR DREAMS!! [1]

PS: a proposito di caviale, in un centro commerciale sulla Walk of Fame, ho trovato un distributore automatico che invece di vendere snack, offre caviale alla modica cifra di $1,000 (per 200g di prodotto)!

 

[1] Trad. Desideri allo champagne e sogni al caviale.

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