A quanto pare un’impiegata del parco, in vena di esperimenti, un giorno si e’ portata una padella e un uovo al lavoro e ha dimostrato (tramite un video che poi e’ diventato virale) che, attraverso il calore emanato dal sole e assorbito dalle rocce di cui e’ costituito il terreno, e’ possibile cucinare un uovo.
Le avrei creduto sulla parola, anche senza vedere il video. Il caldo e’ davvero insopportabile e la sensazione e’ quella di avere degli asciugacapelli puntati dritti in faccia per tutto il tempo.
Tramite un dispositivo del cellulare, con termometro integrato, ho infatti misurato la temperatura alle ore 1:23 del pomeriggio: 47 gradi!!

La Death Valley National Park e’ un lungo bacino desertico che registra il punto piu’ depresso del Nord America: Badwater, una grossa distesa di sale a 85,5 m al di sotto del livello del mare. L’intera valle e’ circondata da alte montagne e questo, unito alla forte pressione atmosferica, impedisce all’aria calda di disperdersi, favorendo cosi’ le alte temperature che caratterizzano la Valle della Morte.
Badwater significa letteralmente Acqua Cattiva e il nome nasce moltissimi anni fa, quando un esploratore, nel tentativo di mappare l’intera area, cerco’ di far abbeverare il proprio mulo presso una sorgente d’acqua ma quest’ultimo si rifiuto’. Segno’ quindi sulla sua mappa che l’acqua in quel punto non era buona e da allora il nome Badwater e’ rimasto fino ad oggi.
Il punto panoramico piu’ famoso del parco e’ Zabriskie Point, reso celebre dall’omonimo film di Antonioni del 1970. Da qui si ha una bella vista sulla valle e su versanti rocciosi che sembrano altissime dune di sabbia.
L’area che ho piu’ preferito e’ quella lungo il loop panoramico chiamato Artist’s Drive. Il nome, calzante a “pennello”, e’ dovuto alla presenza di rocce e sedimenti coloratissimi (a causa dell’ossigenazione di diversi metalli), uno accanto all’altro, proprio come fossero dipinti dalla mano di un pittore.
Il punto migliore del loop e visibile gia’ dalla strada e’ Artist’s Palette (Tavolozza dell’Artista), ovvero un versante delle Black Mountains famoso per le numerosissime macchie di colore accostate di cui e’ costituito, proprio come fosse un quadro impressionista!

Altri luoghi del parco famosi sono Hell’s Gate (Cancelli dell’Inferno) e Dante’s View, ma con nomi del genere ho preferito sorvolare.
La Death Valley e’ una terra di estremi e contrasti. Vi si possono trovare picchi innevati in inverno, dune sabbiose, canyon e punti di forte depressione.
Nonostante il nome proibitivo, l’area e’ ricca di numerose specie di piante (piu’ di 1000) e animali e le poche piogge dei mesi invernali trasformano il deserto in un immenso prato di fiori selvatici.
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