Situato vicino alla cittadina di Page, a poche miglia dal lago Powell e dallo Utah, l’Antelope Canyon si trova all’interno del Navajo Tribal Park e quindi non e’ gestito a livello governativo come gli altri parchi.

Il canyon e’ costituito da stretti corridoi e passaggi nella roccia formatisi nel corso di migliaia di anni tramite l’azione erosiva di acqua, vento e sabbia sulla pietra arenaria.

L’Antelope Canyon si divide in due zone, ugualmente fotogeniche e ugualmente suggestive:
- Upper Canyon piu’ facilmente accessibile, piu’ costoso e piu’ turistico.
- Lower Canyon a cui si accede solo attraverso stretti passaggi e scalinate ripide e percio’ molto meno affollato.
Essendo alta stagione, per evitare il piu’ possibile le folle di turisti e scattare fotografie in tranquillita’, ho optato per una visita al Lower Canyon con la compagnia Ken’s Tour.
Il costo del tour guidato (non sono possibili tour fai da te) e’ di $20 a persona piu’ $8 per accedere alla riserva Navajo, pagabili solo in contanti.
La visita dura all’incirca 1 ora e mezza e non e’ possibile prenotarlo in anticipo, quindi chi prima arriva meglio alloggia.
Consiglio spassionato: se, come me, visitate il parco durante l’alta stagione, arrivate al bancone del check-in non piu’ tardi delle 9.30 perche’ si formano lunghe code e i gruppi che accedono al canyon sono sempre piu’ numerosi. Il primo tour incomincia alle 8.30, mentre l’ultimo e’ alle 16.00.
La guida si e’ rivelata molto preziosa perche’, oltre a indicare al gruppo (circa 20 persone) gli scorci piu’ panoramici, era molto competente in materia di fotografia e mi ha dato preziosi consigli sulle impostanzioni corrette da inserire nella mia macchina fotografica. Tutti gli scatti che seguono non sono stati ritoccati, eppure sembrano da copertina.
Ecco perche’ queste rocce sono tra le piu’ fotogeniche al mondo!
A precise ore del giorno, la luce solare penetra attraverso le fessure poste in alto, creando un gioco di luci e ombre pazzesco, rafforzato dalle pareti rossastre.
Sembra quasi di trovarsi all’interno di un tempio fatto di colonne di luce, volte e archi di roccia e infatti per i Navajo questo e’ un luogo sacro.
L’orario migliore per vedere i fasci di luce e’ mezzogiorno, con il sole alto nel cielo, ma e’ anche il momento in cui il canyon e’ piu’ affollato e piu’ caldo.
I Navajo del Sud Ovest sono la piu’ grande tribu’ degli Stati Uniti. Parlano il linguaggio Navajo e l’inglese e risiedono per lo piu’ in New Messico e Arizona.
Un aneddoto carino su questa popolazione e’ che la loro lingua e’ una delle piu’ complicate al mondo e, all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, solo 30 persone al di fuori della tribu’ riuscivano a comprenderla. Quindi gli americani utilizzarono soldati Navajo per trasmettere via radio informazioni segrete, poiche’ la loro lingua era piu’ impenetrabile del piu’ sofisticato codice cifrato.
Alla fine del tour, molto soddisfatta per le belle fotografie scattate e i panorami unici che ho avuto la fortuna di vedere, senza nessuna fretta da parte della guida che anzi e’ sempre stata gentile e disponibile, mi sono rimessa in marcia in direzione Nevada, passando per lo Utah del sud.
Dopo circa 4 ore, come in un miraggio, e’ apparso da lontano un lingotto d’oro 24 carati alto 64 piani in mezzo al deserto. E’ la Trump Tower, dal nome del noto magnate Donald Trump, nel cuore pulsante di Las Vegas.

IT’S VEGAS TIME!!!
[1] Oliviero Bergamini, Da Wall Street a Big Sur, Edizione Laterza, 2012,pag. 133
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