L’etimologia stessa della parola “tecnologia” – dal greco tékhne-loghìa, traducibile come “discorso sull’arte” – suggerisce un chiaro rapporto biunivoco.
Oggi, piu’ che mai, credo che le tecnologie applicate all’arte, o meglio alla fruizione dei beni culturali, siano di fondamentale importanza per la valorizzazione del patrimonio culturale-artistico di un Paese.
Sono un’appassionata d’arte in tutte le sue forme e piu’ volte mi sono commossa di fronte ad essa. Passo volentieri ore nei musei o, come mi e’ accaduto al Museo d’Arte di Cleveland (Ohio), giornate intere.
I musei piu’ interessanti, secondo me, sono sempre quelli che offrono, al di la’ di opere dall’alto valore artistico, anche un elevato grado di interattivita’, integrando concetti tutti moderni come comunicazione e multimedialita’ negli spazi espositivi.
Circa un paio d’anni fa, ormai sotto Natale, ho avuto la preziosa possibilita’ di partecipare alla serata inaugurale di Gallery One, all’interno del Museo d’Arte di Cleveland: innovazione e pionerismo allo stato puro. E il connubio tra tecnologie all’avanguardia e opere d’arte antiche e moderne e’ stata una miscela esplosiva, che ha reso la fruizione delle opere del museo un’esperienza di per se’ unica e adatta a chiunque, bambini compresi.

Cleveland e’ (purtroppo o per fortuna) una citta’ relativamente ancora poco conosciuta e suscita un interesse turistico di gran lunga inferiore rispetto ai grandi classici come New York, San Francisco o Miami.
Ma come spesso accade, sono proprio i luoghi poco battuti a riservare le sorprese migliori.
Quindi per quanto mi riguarda, ve ne parlero’ ancora tanto sul blog (ricordate l’articolo sul cimitero di Cleveland? Beh e’ risultato essere uno dei piu’ letti e condivisi!) e spero possa diventare futura meta di viaggio per molti di voi.
Ma torniamo a noi. Questo modernissimo museo si trova nel cosiddetto University Circle: un’area urbana di circa un miglio quadrato in cui sono concentrati musei, giardini botanici, istituti d’arte e di cinema, associazioni culturali, cliniche altamente specializzate con relativi campus universitari e un affascinante cimitero (Lake View Cemetery, di cui ho parlato qui) colmo di statue celebri e mausolei.
L’area e’ famosa in quanto contiene la piu’ alta concentrazione di istituti culturali e museali di tutti gli Stati Uniti.
Il MAC (Museum of Art of Cleveland) e’ particolarmente rinomato per le sue collezioni d’arte egizia e asiatica, oltre a impressionisti, opere molto intense del Picasso del Periodo Blu e un bel giardino sul retro che ospita la famosa scultura Il Pensatore di Rodin.
Il tutto completamente gratuito, rimanendo fedeli alla volonta’ dei suoi fondatori.
Gallery One e’ una piccola frazione del museo e ospita varie opere tratte dalle collezioni permanenti. Vi si trovano statue, dipinti, reperti antichi, vasi preziosi, raggruppati per temi.
All’entrata della galleria, posta al piano terra, a ridosso dell’ingresso principale, viene fornito un tablet che, tramite un innovativo sistema di localizzazione indoor, permette al visitatore di consultare una mappa interattiva sullo schermo del dispositivo, sapendo sempre il punto esatto in cui si trova e le opere che ha intorno. Non bisogna fare altro che avvicinarsi, cliccare sul tablet l’opera interessata e imparare tutto cio’ che e’ possibile a riguardo, tramite per esempio le sapienti parole del curatore del museo. Oppure si puo’ letteralmente scannerizzare un’opera tramite il proprio dispositivo (come se si stessero usando i raggi x), consultando le informazioni mirate che appaiono sullo schermo.

Nell’intera sala sono inoltre presenti numerosi totem touchscreen interattivi che permettono di approfondire temi e movimenti artistici.
Il mio preferito e’ quello in grado di rilevare le espressioni facciali del visitatore, confrontarle in tempo reale con i visi raffigurati su tutte le opere del museo e scattare un’istantanea dei volti delle persone e dei loro corrispettivi museali, accostandoli e creando una sorta di rullino fotografico.
Sempre sullo stesso totem e’ inoltre possibile replicare con il proprio corpo le pose delle statue del museo. L’accuratezza viene valutata in automatico dal sistema che vi assegnera’ un punteggio.
Sono circa 5 i totem interattivi di Gallery One. Capite bene che in un luogo del genere e’ molto facile che i minuti diventino ore senza quasi accorgersene! Quando dico che ho trascorso un giorno intero nel museo dovete prendermi alla lettera!
Ma il fiore all’occhiello di Gallery One e’ quello che viene chiamato The Wall: il piu’ grande schermo multi-touch degli Stati Uniti, lungo piu’ di 12 m, che mostra attraverso immagini ad alta risoluzione piu’ di 4000 opere provenienti da tutte le collezioni permanenti del museo. Ogni 40 secondi le immagini cambiano, mostrando le medesime opere raggruppate per temi, lasciando il visitatore libero di interagire.
Toccando un’immagine del “muro” questa viene ingrandita e posta automaticamente vicino ad oggetti con il medesimo tema di fondo. In questo modo e’ possibile ideare un percorso personalizzato e dinamico all’interno del museo che collega per tema oggetti appartenenti a gallerie e periodi artistici differenti, permettendo inoltre di condividere con gli altri visitatori il proprio tour. Insomma, ciascun soggetto e’ completamente libero di reinterpretare l’arte, senza doversi necessariamente attenere alle interpretazioni accademiche, ma creando nuovi significati e gruppi tematici.

Molti definiscono Gallery One come il Santo Graal che qualunque museo al mondo vorrebbe esporre al proprio interno, un sistema dalle enormi potenzialita’ (anche in termini di ricavi), tant’e’ vero che tecnologie simili stanno iniziando ad essere replicate in musei piu’ conosciuti come il METe il Guggenheim di New York.
Dalle ricerche svolte, ho scoperto che anche in Italia stanno comparendo sistemi simili (vedi la pinacoteca del Palazzo Comunale di San Gimignano, Toscana), ma si tratta ancora di casi sporadici.
E sí che l’Italia e’ il Paese con la piu’ alta concentrazione di siti patrimonio dell’UNESCO (il 5% del totale mondiale, con ben 1001 siti alla data di oggi) e secondo alcune stime possiede anche la meta’ circa dei tesori d’arte del mondo.
Se pensiamo che i ricavi ottenuti dai musei, siti archeologici e scavi dell’intero patrimonio artistico-culturale italiano nel 2013 e’ di 380 milioni di euro, mentre il solo Louvre arriva a 2,5 miliardi…beh..abbiamo ancora molta strada da fare e ancora molto da imparare da Paesi come gli Stati Uniti che hanno fatto delle tecnologie applicate all’arte un mezzo efficace e divertente di apprendimento, alla portata di tutti, soprattutto delle giovani generazioni.
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