…sepolto per sempre sotto la sua maschera di ferro, esiliato in un paese in cui gli uomini sembravano servire gli elementi, non avrebbe più veduto che fantasmi e dolori in questo mondo, e la disperazione, cominciando a tormentarlo, si spandeva in lamenti… [1]
Il luogo in questione e’ l’isola di St. Marguerite, la piu’ grande dell’arcipelago delle Lerins, e il mistero e’ quello legato all’identita’ mai svelata del prigioniero piu’ famoso al mondo: l’uomo con la maschera di ferro, che fino a poco tempo fa ho sempre creduto essere un’invenzione letteraria ben riuscita di Alexandre Dumas nel suo celebre romanzo Il Visconte di Bragelonne (libro conclusivo della trilogia dei Moschettieri).
Su questa isola selvaggia all’aroma di eucalipto e pino marittimo, abitata solo da una manciata di pescatori locali, in una bellissima e calda mattinata di gennaio, ho invece riscoperto la suggestiva e reale vicenda degli 11 anni di reclusione dell’uomo con il volto mascherato, ho visitato la cella in cui venne rinchiuso (e provato il suo WC..per finta chiaramente!) e tentato di approfondire le vicende storiche legate alla sua figura.
Sul lato meridionale dell’isola, quello affacciato sulla baia di Cannes, si trova Fort Royal, una vera e propria cittadella fortificata dotata di una cappella tutt’ora consacrata, di una caserma per i soldati, di una polveriera per l’immagazzinamento della polvere da sparo e di una prigione di Stato in cui, a partire dalla fine del XVII secolo, vennero rinchiusi senza processo, direttamente per ordine del re, tutti coloro accusati di rappresentare un pericolo per la monarchia.

Fa parte di questo gruppo il detenuto che per ordine del Re Luigi XIV giunse alla prigione del forte nel 1687, con il volto celato da una maschera.
Si dice che gli fossero concessi agi che a tutti gli altri prigionieri erano invece negati, a patto che non comunicasse con nessuno e non si togliesse mai la maschera, nemmeno per mangiare. Pena: la morte. Neanche il suo medico ne conosceva la vera identita’. L’unico ad averlo visto era il suo carceriere Saint-Mars, il quale pero’ non ne fece mai parola con nessuno.
Nel 1698 il recluso venne poi trasferito nella massima segretezza presso la Bastiglia di Parigi, dove mori’ nel 1703 per un comune malanno, privato dei propri effetti personali, che vennero bruciati (maschera compresa), infittendo ulteriormente il mistero, che l’uomo si porto’ quindi nella tomba.
E piu’ un’enigma e’ difficile da risolvere, piu’ diventa leggenda e incuriosisce le masse.
Il primo ad indagare meticolosamente sulla storia della Maschera di ferro fu Voltaire, che sentì alcuni secondini della Bastiglia (in cui egli stesso venne rinchiuso) discutere della vicenda del detenuto mascherato e formulò l’ipotesi che l’uomo misterioso fosse in realta’ di sangue reale, ovvero il fratellastro maggiore di Luigi XIV, figlio di Anna d’Austria (moglie di Luigi XIII) e del Cardinal Mazzarino, avuto prima della nascita del delfino e che, sebbene illegittimo, avrebbe potuto minacciare il potere reale.
Ecco perche’ venne incarcerato con il volto coperto, per celare le evidenti somiglianze con il giovane re.
La tesi del sangue reale e’ inoltre avvalorata da diversi fattori: visitando la sua cella si nota subito che essa e’ visibilmente piu’ grande delle altre, oltre ad avere una bella vista sul mare. Inoltre, grazie all’ausilio di lettere e testimonianze d’epoca, si sa che la cella era arredata con mobili, drappi e tappeti di finissima fattura. Vi si trovavano persino libri, abiti costosi e molto cibo. Simili trattamenti non erano certo riservati ai comuni prigionieri.

Il libro di Voltaire riscosse un notevole successo e riporto’ alla ribalta l’enigma della Maschera di ferro, dimenticato ormai da tempo, alimentando congetture e fantasie sulla persona celata dietro alla maschera e sul motivo che lo condusse all’imprigionamento a vita.
Piu’ di 60 identita’ diverse vennero attribuite alla Maschera di ferro, tra cui: duca di Vermandois (figlio del Re Sole e della sua dama preferita), fratello gemello di Luigi XIV (l’ipotesi evidentemente sposata dallo stesso Dumas che vi ricamo’ sopra un lunghissimo romanzo), figlia di Anna d’Austria, sostituita da un maschio poi divenuto Luigi XIV e Foquet, ex ministro delle finanze francesi rinchiuso per appropriazione illecita.
Alcuni ritengono che il detenuto concepi’ un figlio con una misteriosa dama, la quale, una volta partorito, lo dette in adozione ad un famiglia della Corsica senza mai rivelare la sua vera discendenza. Pare che tale neonato sia il nonno (o bisnonno) di Napoleone.
Ma allora, chi si nasconde veramente dietro a questo mistero vivente? Forse un uomo venuto a conoscenza di un segreto di Stato? E se cosi’ fosse, perchè non assassinarlo invece di rinchiuderlo e rischiare che parlasse con qualcuno? Forse il Re Luigi XIV era legato al prigioniero da motivi affettivi che gli impedivano di disfarsene? O era forse un fantasma, un’ombra, uno spettro?
L’unico fatto certo in tutta questa vicenda e’ che dopo oltre tre secoli il mistero permane ed e’ vivo piu’ che mai.

Come raggiungere St. Marguerite:
- Il traghetto parte ogni giorno (domeniche e festivi compresi) dal molo del porto di Cannes (l’indirizzo esatto e’ 20 Quai Saint Pierre) all’incirca ogni ora (per gli orari cliccate qui). Il costo e’ di 13,50 Euro per adulto (11,50 Euro se si prenota on-line) e il tragitto dura poco meno di 15 minuti. Ottime le partenze la mattina presto. Moltissima coda a partire dalle 11 in poi.
- Sull’isola ci sono due ristoranti: l’Escale e le Guerite (chiusi in bassa stagione)
- L’accesso a Fort Royal e’ gratuito
- Il biglietto per la cella della Maschera di ferro comprende anche la visita al Museo del Mare ed e’ di 6 Euro a persona (gratis per gli studenti).
[1] Alexandre Dumas, Il Visconte di Bragelonne, Trad. di Tommaso Monicelli
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