SUD EUROPA
#isegretidimilano: la cripta di ossa
22 January 2015
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Dopo avervi accompagnati nel Duomo di Milano e svelato i misteri della meridiana solare, in questo nuovissimo e inquietante episodio della rubrica #isegretidimilano vi porto proprio alle spalle della cattedrale meneghina, più precisamente in Piazza S. Stefano, all’interno di San Bernardino alle Ossa, chiesetta cattolica di origini medievali che passa per lo più inosservata, ma che custodisce una cripta con un segreto da brividi.

Nel  1127, nella piazza in cui attualmente sorge la cappella, vennero edificati un ospedale votato alla cura dei lebbrosi e un cimitero per accogliere i corpi dei malati, spazio che risultò presto insufficiente. Venne quindi costruito un ossario in cui vennero deposti gli scheletri in esubero per lasciar spazio così a nuove sepolture  e adiacente ad esso venne realizzato il nucleo originario della chiesa di San Bernardino.
In seguito al crollo del campanile della vicina chiesa di S. Stefano, la cappella venne completamente restaurata nel 1649 dall’architetto Carlo Buzzi, al quale si deve la scelta insolita delle decorazioni della camera-ossario, macabre ma ricche di suggestione a tal punto da attirare ben presto una gran folla di devoti e curiosi.

Una volta all’interno della chiesa di San Bernardino, dall’atrio principale si svolta a destra e tramite un corridoio stretto e poco illuminato si accede ad una cripta in cui ogni singolo dettaglio architettonico, nicchia, cornicione, pilastro, e’ completamente rivestito di ossa umane.

Sí, avete letto bene. Ossa umane. Teschi principalmente. Ma anche tibie e femori.

Lugubre? Da morire. Inquietante? Altroché. Ma devo ammettere che una vista così insolita, in pieno centro di Milano per giunta, mi ha lasciata con il fiato sospeso per qualche secondo, con un misto di curiosità e pelle d’oca. Oramai credo sia chiaro che i luoghi inconsueti, un po’ spettrali e misteriosi, mi affascinano parecchio (vi ricordate l’articolo sull’angelo del cimitero di Cleveland con il volto solcato da “lacrime”?).

L’insieme delle sensazioni che mi hanno assalita sono il risultato di una sapiente disposizione dell’ambiente.
Le dimensioni della cripta sono molto ridotte per insinuare un senso di claustrofobia, accentuato all’estremo dalle ossa presenti ovunque sulle quattro pareti, imprigionate da reti metalliche a maglia larga.
L’affresco di colori sgargianti sulla volta, dipinto da Sebastiano Ricci e raffigurante l’ascensione delle anime dal Purgatorio al Paradiso, non fa che accrescere la percezione di trovarsi in una dimensione completamente surreale, al confine con la realtà, osservati da migliaia di teschi che sembrano bisbigliare inesorabili Memento Mori!

Il mistero dell’ossario di San Bernardino è talmente suggestivo da aver impressionato persino i re. Giovanni V, re del Portogallo, infatti ne rimase così colpito da far costruire una copia della cripta a Evora, nei pressi di Lisbona, con il nome di Capela dos Ossos. Tale luogo divenne in seguito ben più famoso della stessa San Bernardino alle Ossa, che e’ quindi rimasta intatta, inviolata e celata meglio agli occhi dei più, permettendomi di godermi la visita in totale solitudine.

Diverse ipotesi e leggende si sono diffuse circa la provenienza delle ossa. Alcuni ritengono siano i resti dell’eccidio di numerosi martiri cristiani ad opera di ariani e a ciò forse si deve l’appellativo di Ossario degli innocenti. In realtà recenti analisi scientifiche hanno dimostrato che gli scheletri hanno diverse origini: alcune sono dei pazienti del vecchio ospedale, altre dei priori che lo gestivano e altre ancora dei condannati a morte per decapitazione (i resti delle teste mozzate sono chiusi nelle teche sopra alla porta d’ingresso) o dei detenuti deceduti in prigione.
Secondo una credenza popolare piuttosto diffusa, tra le migliaia di ossa dell’ossario c’è anche lo scheletro integro di una bambina che la notte del 2 novembre si rianima e assieme agli altri resti umani balla una danza lugubre.

Certo non un luogo per i deboli di cuore e i facilmente impressionabili, ma ne vale la pena. Fatevi coraggio ed esplorate questo piccolo gioiello segreto di Milano. Non appena varcherete la porta della chiesa e sarete nuovamente avvolti dai rumori e odori del traffico milanese vi sembrerà di esservi risvegliati da uno strano sogno.

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There are 6 comments

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