Si passa infatti dai vulcani delle Isole Hawaii, alla foresta pluviale-tropicale di Porto Rico (territorio non incorporato degli Stati Uniti di cui ho gia’ parlato qui), dai geyser del Wyoming, alle zone umide e paludose della Florida, dai deserti dell’Arizona, agli elevatissimi picchi montuosi del Colorado, dai boschi di sequoie giganti in California, agli spettacolari ghiacciai dell’Alaska.
Parchi estesi a perdita d’occhio come il Grand Canyon, che raggiunge l’estensione di quasi 5.000 km² e lo Yellowstone, che tocca ben tre differenti Stati; oppure aree di pochi chilometri quadrati come Dry Tortugas National Park al largo della Florida.
L’idea di parco nazionale nasce gia’ nella prima meta’ dell’Ottocento, quando la vita non era ancora dominata dalla crescente industrializzazione e si viveva per lo piu’ a contatto con la natura.
Da qui l’urgenza di proteggere dall’irrompere sempre piu’ incalzante del progresso i paesaggi e le aree naturali piu’ ricche e suggestive del Paese e preservarle per renderle fruibili anche dalle generazioni future.
Il primo ad ottenere lo status di parco nazionale fu lo Yellowstone nel 1872, seguito da Sequoia e Yosemite nel 1890. Poco dopo numerose altre unita’ furono aggiunte, fino a raggiungere il numero attuale di 59 (ecco la lista completa).
Nel 1916 venne quindi istituito il National Park Service (NPS), con lo scopo preciso di gestire e salvaguardare le meraviglie naturali degli Stai Uniti, non solo i parchi ma anche i monumenti nazionali, i memoriali e i siti storici.
Caso vuole che proprio quest’anno si festeggi il 50esimo anniversario dalla redazione del Wilderness Act del 1964, attraverso cui vennero poste sotto protezione federale milioni di acri di aree naturali e venne fornita per la prima volta la definizione legale della parola wilderness (letteralmente “terre selvagge”), che venne descritta nel testo di legge come un’ “area in cui la terra e il suo ecosistema non sono condizionate dall’uomo, dove l’uomo stesso e’ un visitatore che non resta”. [1]
E questo e’ esattamente quello che si trova visitando i parchi e monumenti nazionali statunitensi: luoghi isolati e incontaminati, infusi di una forza maestosa e primordiale, in cui l’uomo non puo’ che sentirsi un estraneo, sopraffatto e impotente di fronte a qualcosa che (finalmente!) non puo’ controllare e domare.
Everglades National Park, Florida: terzo parco per estensione, per lo piu’ paludoso e abitato da alligatori e pantere
Niagara Falls State Park, New York: il piu’ antico parco statale statunitense, al confine con il Canada
Big Bend National Park, Texas: remoto parco al confine con il Messico, dove si respirano ancora atmosfere da Far West

La bellezza alpina dello Yosemite National Park, California: il secondo ad aver ottenuto lo status di parco nazionale, nel 1890

White Sands National Monument, New Mexico: il piu’ vasto deserto di dune di gesso al mondo
Dry Tortugas National Park, Florida: un remoto e pristino angolo di paradiso nel Golfo del Messico
Grand Canyon National Park, Arizona: probabilmente il piu’ famoso canyon al mondo, scavato dal fiume Colorado nel corso di milioni di anni

El Yunque National Forest, Porto Rico: l’unica foresta tropicale degli Stati Uniti

Death Valley National Park, California: una terra di estremi caratterizzata dalle piu’ alte temperature di tutto il Nord America

PASS ANNUALE VS GIORNALIERO
Se avete intenzione di visitare piu’ di un parco durante il vostro viaggio negli Stati Uniti, è sicuramente conveniente acquistare il pass annuale, chiamato America the Beautiful, del costo di 80 dollari, che garantirà l’ingresso a tutte le aree poste sotto il controllo del National Park System a voi e altri 3 adulti (i bambini sotto i 15 anni entrano gratis) illimitatamente per un anno.
Dal momento che il costo del biglietto giornaliero di ogni singolo parco è mediamente di 20 dollari a veicolo o in alternativa di 12 dollari a persona, il pass annuale risulta piu’ economico e vi permetterà inoltre di saltare le code che si formano agli ingressi, soprattutto in alta stagione.
America the Beautiful può essere acquistato comodamente on-line e fatto spedire a casa vostra oppure si puo’ comperare direttamente presso il primo parco nel vostro programma.
CONSULTARE IL SITO UFFICIALE DEL NPS
Un consiglio sempre utile per la visita ai parchi degli Stati Uniti è quello di consultare preventivamente il sito ufficiale del National Park Service, che elenca: costi d’ingresso, orari di apertura, eventuali possibilità di pernottamento e attività in programma. E’ inoltre sempre aggiornato con allarmi in corso (incendi, alluvioni, frane), condizione dei sentieri e informazioni riguardo a chiusure straordinarie.
PERNOTTAMENTO
In moltissimi parchi e’ possibile pernottare ma gli alloggi sono molto limitati e soprattutto se organizzate un viaggio in estate, con l’alta stagione, dovete prenotare con molti mesi di anticipo.
Mediamente si tratta di bungalow spartani, ranch molto caratteristici e campeggi, con un basso impatto ambientale e in sintonia con il paesaggio naturale.
CONSIGLI GENERALI
Dimenticate i cellulari perché per la maggior parte del tempo non funzioneranno. Munitevi invece di una vecchia e rassicurante mappa cartacea per orientarvi meglio. E’ buona abitudine chiedere una cartina dettagliata dell’area ai ranger posti all’ingresso di ciascun parco.
Dimenticate l’auto e siate pronti a percorrere lunghe distanze a piedi. Questo è il modo migliore per esplorare la natura.
Fate attenzione ai cambiamenti climatici improvvisi.
Portate con voi diverse bottiglie d’acqua, soprattutto se avete intenzione di intraprendere lunghe escursioni.
Non date cibo agli animali selvatici e non avvicinateli.
Alcuni di questi suggerimenti potranno sembrare abbastanza banali, ma ho notato che molte persone, forse tranquillizzate dal fatto di trovarsi in un territorio sotto controllo federale, dimenticano di essersi introdotti in terre selvagge e estreme (Into the wild per dirla alla Krakauer), in cui non ci sono servizi/comodita’ e sicurezza di alcun tipo. Non sono luoghi a misura d’uomo. Qui e’ la natura, indomabile e imprevedibile, a far da padrona. Non ci sono recinzioni di alcun tipo a salvarvi dai precipizi o dagli animali selvatici.
Per citare alcuni numeri, ripresi da un post di qualche tempo fa: dal 1870 ad oggi si sono registrate piu’ di 600 vittime al Grand Canyon, molte delle quali dovute a cadute nel canyon a causa di disattenzioni, sopratutto per scattare fotografie.
Durante le mie visite ai grandi parchi dell’Ovest, ho dovuto fare i conti con condizioni estreme: temperature da capogiro nella Death Valley (47 gradi), un incendio allo Yosemite e una tempesta di sabbia a ridosso del Grand Canyon…quindi siate pronti a tutto!
Usare il buonsenso e’ infine il consiglio piu’ prezioso che posso darvi, perche’ non bisogna mai dimenticare che in questi luoghi selvaggi l’uomo e’ soltanto un visitatore che non resta.
[1] Originale: “…an area where the earth and its community of life are untrammeled by man, where man himself is a visitor who does not remain.”
There are 4 comments
Non posso che esprimermi positivamente su come vengono raccontati i viaggi in questo blog.
Essendo anch’io appassionata di viaggi e amante nel tenere traccia delle bellissime esperienze tramite un “diario” mi affianco con passione a quanto hai scritto evidenziando solo i punti più interessante e che lasciano un piacevole ricordo di quanto visitato.
Brava continua a raccontare le tue esperienze. Cosi facendo è come vivere due volte le stesse emozioni.
Saluti da Fabiana..forse un giorno faremo un viaggio insieme…sarebbe magnifico!!!
Ti ringrazio molto Fabiana per essere passata di qua e avermi dedicato queste belle parole!
Chissa’…magari un giorno partiremo assieme..chi lo sa?! 🙂
Dopo aver letto questo post posso dire solo una parola WOW posti magnifici! Io amo gli USA, ma finora mi sono sempre soffermata sulle città e in Florida, molti anni fa, mi sono dedicata ai parchi, ma a quelli per divertimento Disneyworld & co 🙂 ma a vedere queste foto e leggendo di questi luoghi mi è venuta voglia di partire!!! In autunno è in programma la California e qualche parco li non me lo faccio sfuggire stavolta, almeno il Grand Canyon. Monica – I Viaggi di Monique
Grazie Monica! Purtroppo, dato i tempi ristretti, ho fatto toccata e fuga in quasi tutti i parchi, ma la sensazione di immensita’ e indomabilita’ la trasmettono sempre..soprattutto il Grand Canyon! E poi sono tutti uno diverso dall’altro ed e’ la cosa che piu’ mi piace dei parchi USA..ce n’e’ sempre per tutti i gusti! L’autunno e’ una stagione ideale per questo tipo di viaggio..pochi turisti e ottime temperature..gia’ ti invidio! Ci tornerei molto volentieri!