NORD AMERICA
Day 30 San Diego: “cavalcando” la storia della California, tra Old e New Town
30 August 2014
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La storia della California ebbe inizio presso la citta’ collocata al suo estremo meridionale, a meno di 30 miglia dal confine messicano: San Diego.

L’area di San Diego venne scoperta dagli spagnoli nel lontano 1542 e fu in assoluto il primo luogo della West Coast ad essere esplorato, grazie soprattutto ai suoi porti naturali.
Gli insediamenti nei quartieri di Presidio e Mission rappresentano infatti i primi nuclei abitati di quella che poi sarebbe diventata la California, in un primo momento posta sotto al dominio spagnolo, poi messicano e successivamente ceduta agli Stati Uniti, divenendo nel 1850 il 31esimo stato dell’Unione.

San Diego e’ geograficamente molto variegata, con il Messico a sud, il deserto a est, l’Oceano Pacifico a ovest e una grossa distesa collinare a nord. Il risultato e’ una comunita’ pittoresca e vivace arricchita dal retaggio culturale spagnolo e messicano, con miglia e miglia di scogliere e spiagge, un ottimo clima tutto l’anno e un vibrante centro culturale e finanziario.

La tradizione ispano-messicana e’ particolarmente viva quando si visita la Old Town, sede del primo stanziamento spagnolo e attualmente villaggio restaurato con numerosi edifici storici del 1800, mercati artigianali, musei, ristoranti con cucina messicana, frozen margaritas a tutte le ore e un clima da frontiera che e’ sorprendente incontrare in una grande metropoli come San Diego, soprattutto se si tiene conto che l’area finanziaria della citta’ con moderni grattacieli si trova a meno di dieci minuti da qui.

In quanto nucleo originario, Old Town rimase il cuore della citta’ di San Diego fino al 1867, quando il suo ruolo di centro focale venne eclissato dallo sviluppo di New Town (l’area attualmente chiamata Downtown), che prese il posto di centro culturale e finanziario della citta’.
A partire dagli anni ’30 del 1900, in concomitanza con un rinnovato interesse per le radici ispanico-messicane, si assistette ad una nuova fase di rinnovo della Old Town e dei suoi edifici, rendendola oggi una tappa imperdibile per chi ama riscoprire la storia locale e le vecchie tradizioni.
Passeggiando per l’Old Market e assistendo agli spettacoli teatrali d’epoca che si svolgono nel cortile principale sembra davvero di fare un passo indietro nel tempo, quando l’area era all’apice del suo splendore, quando la Plaza de las Armas era il suo cuore pulsante, con una comunita’ vivace e ricca di tradizioni.

Interessante la visita al San Diego Courthouse, il primo tribunale della citta’, risalente al 1847 e fondato dai mormoni dopo la guerra con il Messico. Nel retro dell’edificio si puo’ ancora ammirare la vecchia prigione.

E cosa fa piu’ Far West di una vecchia casa stregata?
Whaley House fu costruita nel 1856 e fu la prima casa a due piani in mattoni di tutta San Diego. Attualmente e’ famosa per essere la casa stregata numero uno negli Stati Uniti, dovuto a numerosissimi episodi paranormali, a cominciare dal luogo stesso in cui sorge, ovvero una piazza in cui si svolgevano impiccagioni, a cui Thomas Whaley assistette, ma che non lo dissuaderono dal comprare il terreno per costruire un’abitazione per la propria famiglia.
Alcuni visitatori, negli anni, dichiararono di aver visto i fantasmi di Thomas e Anna Whaley in diverse aree della casa, altri di aver percepito una presenza femminile nella stanza che venne poi adibita a tribunale, altri ancora di aver avvistato il fantasma di un bambino amico dei figli Whaley che accidentalmente (o forse no) era morto qui rompendosi il collo. Un parapsicologo riporto’ di aver visto il fantasma del fox terrier appartenente alla famiglia nella sala da pranzo.
Inquietante? Si’. Sinistra? Si’. Stregata? Non lo so, pero’ sicuramente e’ stata una visita molto istruttiva, poiche’ e’ un luogo ricco di storia, con numerosi oggetti, fotografie e documenti d’epoca.

A poche miglia da Old Town si trova Downtown, che al contrario di quasi tutte le Downtown delle grandi citta’ statunitensi ho trovato molto piacevole, pulita e a misura d’uomo. I grattacieli non sono eccessivamente invadenti e questo anche grazie a una direttiva degli anni ’70 in cui venne fissata l’altezza massima degli edifici a 150 m.
Lo storico quartiere di Gaslamp e’ sede di numerosi edifici in stile vittoriano, gallerie d’arte e locali notturni. Il nome deriva dalle lampade a gas, molto comuni tra il 19esimo e 20esimo secolo e ancora oggi presenti all’intersezione tra Market Street e 5th Avenue.
Molto bella la vista sui grattacieli di Downtown dal Centennial Park di Coronado, una piccola ed elegante lingua di terra collocata di fronte alla citta’, nella San Diego Bay e accessibile tramite il Coronado Bridge.

E’ proprio questo accostamento di aree cosi’ vicine ma diverse tra loro a rendere San Diego particolarmente vibrante: la moderna e funzionale Downtown e l’antica Old Town, con le sue tradizioni e diversita’ culturali.

A cio’ vanno aggiunte le zone di Balboa Park, ad alto contenuto culturale, e Mission Bay, piu’ rilassata e informale, in cui il surf e’ l’attivita’ principale.

Balboa Park e’ un enorme parco in stile coloniale nel cuore della citta’ ed e’ sede di numerosi musei, teatri, giardini e il famoso zoo.
Il nucleo originario nacque all’inizio del 20esimo secolo, quando San Diego ospito’ la Panama-California Exposition e molti degli edifici e padiglioni in stile barocco/spagnolo che vennero eretti per la fiera rimasero intoccati fino ad oggi.
I punti di interesse sono quasi tutti dislocati lungo la direttiva principale, El Prado, che attraversa l’intero parco.
Japanese Friendship Garden Botanical Garden sono sicuramente imperdibili.
I giardini giapponesi sono anche chiamati San-Kei-En (come riportato in un’incisione su un masso all’ingresso), che significa “Il giardino dei tre scenari: acqua, pastorizia, montagna”. Il nome e’ preso dai giardini di Yokohama per sottolineare il legame tra San Diego e la citta’ gemellata in Giappone.
Il tipico design dei giardini orientali si fonde alla perfezione con il clima e paesaggio locale, in un’armonioso legame con la natura.

I giardini botanici si trovano all’intero di una struttura costituita da sottili stecche di legno di sequoia, con migliaia di specie di piante esotiche e tropicali, palme, collezioni di orchidee coloratissime e piante carnivore. All’esterno si trovano uno stagno, una piccola laguna con ninfee, pesci e tartarughe e un bel prato su cui stendersi per un picnic.

Mission Beach, a pochi passi da Sea World, e’ una lunga spiaggia con una bella passeggiata da percorrere in bici o a piedi, bancarelle, locali informali e un bel Luna Park con montagne russe in legno scricchiolante.
Il surf e’ l’anima di Mission Beach e c’e’ persino un locale a fronte oceano che ricrea onde finte che e’ possibile cavalcare con la propria tavola.
La lunga spiaggia e le perenni onde dell’Oceano Pacifico la rendono un punto particolarmente affollato di surfisti e il clima gradevole tutto l’anno ne fanno una richiestissima localita’ balneare per turisti.
E’ decisamente l’area piu’ “easy” dell’intera citta’, con una piacevole atmosfera rilassata, locali e ristoranti rustici, tavole da surf sotto al braccio e infradito tutto l’anno.

Insomma, tanti quartieri diversi tra loro per rispondere a tutte le richieste: una serata elegante e romantica a Gaslamp in uno dei molti locali alla moda; una giornata all’insegna dell’arte e della natura al Balboa Park con i suoi musei, giardini e prati; vita da spiaggia e tavola da surf per cavalcare le onde di Mission Beach; una passeggiata a Old Town per immergersi nelle tradizioni locali e riscoprire la storia della citta’ che e’ luogo di nascita di una delle localita’ piu’ famose di tutto il mondo: la California.

Il mio lungo e meraviglioso viaggio termina qui, seduta sulla mia tavola da surf a osservare l’ultimo indimenticabile tramonto, i pensieri cullati dal suono delle onde, riflettendo e ricordando tutti i luoghi stupendi che ho visitato e le cose nuove che ho imparato, con la consapevolezza che la persona che e’ partita un mese fa non e’ la stessa che salira’ sull’aereo domani mattina, perche’ in fin dei conti non sono le persone a fare i viaggi, ma i viaggi a fare le persone!

…to be continued….

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