E’ il Big Sur, lembo estremo del continente che separa Oriente e Occidente, il punto d’incontro tra mare e terra piu’ imponente e selvaggio degli Stati Uniti, in cui le Santa Lucia Mountains si tuffano direttamente nell’oceano dando vita a incredibili giochi di onde e spuma.

Geograficamente con il termine Big Sur (dallo spagnolo Sur Grande ovvero Grande Sud, in riferimento alla sua posizione a sud rispetto alla citta’ di Monterey) si indica la sezione di costa che va da Carmel, poco a sud di San Francisco, a San Simeon, fatta di dirupi a strapiombo sul mare, boschi incontaminati e un susseguirsi di anse e piccole spiagge per lo piu’ deserte, in cui di tanto in tanto si avvistano surfisti e leoni marini.
La strada panoramica Highway 1 e’ l’unica ad attraversare questi pittoreschi 160 km di costa. Fu costruita nel 1930 ma le fu ufficialmente attribuito il numero “uno” solo nel 1964.
Si snoda esattamente lungo la linea costiera, ad eccezione di qualche breve tratto nell’entroterra, silenzioso e boschivo, in cui il rumore dell’oceano si percepisce appena.
La natura per lo piu’ intatta, le viste mozzafiato e l’isolamento (grazie ad una scarsissima densita’ di popolazione) hanno reso il Big Sur una meta ambita per numerosi scrittori americani tra cui Henry Miller e Jack Kerouac, il quale trascorse qui qualche giorno, ospite dell’amico e poeta Ferlinghetti e successivamente scrisse l’omonimo romanzo che contribui’ a rendere note al mondo le bellezze dell’intera area.
Percorse le prime miglia e superato il Bixby Creek Bridge, un pittoresco ponte a singola arcata a dirupo sul mare, tutto viene improvvisamente avvolto dalla nebbia.
Guardando l’oceano si fa fatica a distinguere la linea di demarcazione tra cielo e mare, i contorni delle scogliere e degli alberi diventano sfuocati, il paesaggio impenetrabile per lo sguardo…e allora capisco perche’ il Big Sur secondo molti costituisce uno dei luoghi piu’ mistici di tutti gli Stati Uniti.

Poco piu’ a sud si trova il Point Sur Lighthouse, il faro ubicato in cima ad un cono vulcanico, che come un attento guardiano veglia sull’intera regione.
Da piu’ di 40 anni Point Sur e’ una citta’ fantasma, del tutto abbandonata e la luce del faro oramai e’ completamente automatizzata.
Il faro e’ incluso nella classifica dei Top 10 Haunted Lighthouses (10 Fari piu’ Infestati) degli Stati Uniti e ghost tour per esplorare questo luogo isolato e spettrale sono disponibili dal tramonto.

Proseguendo lungo la Highway 1, ormai verso la fine del Big Sur, su una collina che domina la cittadina di San Simeon, si trova Hearst Castle, residenza di proporzioni gigantesche (esiste persino un’applicazione per il cellulare per visitare l’intera area tramite una mappa interattiva) con ben 56 camere da letto, 61 bagni e lo zoo privato piu’ grande al mondo.
William Randolph Hearst era il magnate dell’editoria dell’inizio del Novecento che eredito’ la tenuta e vi si trasferi’ assieme all’amante e famosa attrice Marion Davies. I party esclusivi che vi si tennero per oltre trent’anni hanno visto ospiti del calibro di Greta Garbo, Clark Gable, Franklin Roosvelt e Winston Churchill.
Hearst ispiro’ quello che da molti critici viene ancora ritenuto il miglior film della storia del cinema: Citizen Kane, di e con Orson Welles, il quale a sua volta venne affascinato, come il personaggio interpretato, dal Big Sur e un giorno compro’ d‘impulso una piccolo proprieta’, senza pero’ mai dormirci una sola notte, e che attualmente e’ sede del ristorante piu’ famoso di tutta la regione: Nephente, da cui si gode di una vista spettacolare sull’oceano.
Guidando per ore lungo il margine occidentale dell’America, colta nel mezzo di un’immensa distesa d’acqua da una parte e un’intero continente dall’altra, mi assale una strana malinconia, perche’ solo adesso, attraversando questo corridoio selvaggio e isolato, mi rendo conto di aver attraversato un Paese intero, da una costa all’altra (a volte mi sembra quasi per magia), di aver realizzato un sogno che mi porto dentro da anni ma che so non si ripetera’ piu’.

[1] Cit. Oliviero Bergamini, Da Wall Street a Big Sur. Un viaggio in America, Editori Laterza, 2012, pg 247.
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