Poi quella sensazione iniziale si incolla alla citta’ come un’etichetta che non riesco piu’ a staccare e alla fine determina il mio giudizio finale.
Con San Francisco, anche se non e’ stato colpo di fulmine come con New York, ho instaurato una connessione forse piu’ importante: l’ho sentita da subito come potenzialmente casa mia, affine a me e ai miei ritmi di vita. E l’ho deciso su due piedi, sbirciando qua e la’ dal finestrino della macchina.
Vuoi forse che il giorno in cui sono arrivata la citta’ era coperta da un grosso nuvolone biancastro e avvolta in una nebbiolina leggera, come nelle giornate piu’ tipiche dell’autunno inoltrato di Milano e provincia da cui provengo e che quindi ho riconosciuto come familiare.
Mi ha dato subito l’impressione di essere a misura d’uomo, con pochi grattacieli, tante casette carine e colorate, tanti microcosmi etnici diversi da esplorare e scoprire, curiosando in giro, tanta storia, tanta cultura.
Anche se mi ci sono fermata solo tre giorni la sensazione che mi ha lasciato e’ di citta’ autentica, vivibile, rispettosa delle diversita’ che accoglie dentro di se’ e con una grande vivacita’ culturale.
Voglio quindi condividere alcuni punti di vista e scorci interessanti, alcuni turistici e altri piu’ insoliti, che hanno contribuito a rendere San Francisco la “mia” indimenticabile San Francisco.

Sempre alla ricerca di opere d’arte originali e nascoste, ho trovato una chicca tra 16th Avenue e Moraga Street, ovvero Tiled Steps: si tratta di una scalinata di 163 gradini, ciascuno decorato con un bellissimo mosaico.
Guardando la scalinata dal basso appare il disegno creato dall’unione dei motivi di ciascun gradino: un aggrovigliamento di onde del mare che scorrono direttamente verso il cielo, con colori brillanti e vivaci. Vale la pena salire tutti i 163 gradini perche’ dall’alto si gode di un bel panorama su tutto il Sunset District fino all’oceano.
E se ancora non ne avete abbastanza, una volta saliti in cima, potete attraversare la strada e percorrere una serie di scalinate a zig-zag che vi porteranno a Grand View Park con una visuale a 360º su Downtown, Twin Peaks e l’Oceano Pacifico.
Da poco e’ stata inaugurata una seconda scalinata, piu’ nascosta, con motivi floreali e animali, altrettanto bella e a pochi passi dalla prima.
Un piccolo tesoro nascosto che ha coinvolto per la sua realizzazione piu’ di 300 volontari che hanno aiutato gli artisti a montare i pannelli con i mosaici (uno per ogni gradino) e a definire i dettagli.

Immancabile una passeggiata (rigorosamente diurna!) a Haight Ashbury, il quartiere degli hippie, centro della controcultura degli anni ’60, con negozi vintage e di abiti usati, murales, librerie, caffetterie e un clima tutto bohémien. Durante la Summer of Love del 1967 100.000 “figli dei fiori” provenienti da tutto il mondo affollarono il quartiere per vivere quello che venne rinominato Hippy Dream: sesso e droghe senza freni, musica rock e scontro aperto con le convenzioni sociali.
Turistici ma sempre piacevoli, i tram che attraversano la citta’ sono unici perche’ provengono da tutte le parti del mondo e da tutte le epoche storiche. C’e’ persino un tram originale milanese con all’interno, ancora visibile, la scritta “Non sputare per terra”.
Coloratissimi e vintage, sono sicuramente una marcia in piu’ e furono inventati proprio qui nel 1873 ad opera del giovane Andrew Hallidie che si rese conto della necessita’ di piu’ efficienti mezzi di trasporto quando vide una carrozza trainata da cavalli rotolare giu’ per una collina, trascinando con se’ i poveri animali.
In alcuni punti della citta’, dove i tram sono costretti a curvare, succede che restino bloccati in mezzo agli incroci e i passeggeri debbano letteralmente spingerli per poi correre e risalire al volo a bordo e continuare la corsa!
Il Cable Car Museum e’ molto istruttivo (e gratuito) circa il funzionamento dei tram e mostra dal vivo gli enormi motori che muovono il sistema di cavi sottostanti alla citta’ utilizzati per muovere i tram.
Solo in due luoghi al mondo le linee tramviarie sono state dichiarate National Historic Landmarks: quelle di San Francisco e la St. Charles Line a New Orleans.
Rose Garden e’ un piccolo giardino aperto al pubblico all’interno del Golden Gate Park, a pochi passi dai piu’ conosciuti Japanese Tea Garden.
Qui si trovano piu’ di 60 tipi diversi di rose, in un arcobaleno di colori e aromi che lo rendono una piccola oasi floreale.
Il Golden Gate Bridge e’ sicuramente l’elemento piu’ simbolico di San Francisco e la collega a Marin County, che e’anche il punto migliore da cui fotografarlo.
E’ il terzo ponte a campana singola piu’ lungo al mondo e i due cavi principali sono composti da ben 128.000 km di filo d’acciaio, ovvero tre volte la lunghezza dell’equatore.
Un punto di vista alternativo sul Financial District, consigliatomi da un amico, e’ dal rooftop di One Kearny, un edificio collocato al civico 63 di Geary St. e aperto durante orario d’ufficio. All’ingresso dovrete lasciare nome e cognome e ascoltare con pazienza (e trattenendo le risate) le regole da rispettare una volta giunti in cima, tra cui “Non gettare niente e nessuno dal tetto” e “Non cucinare o mangiare le piante”.
L’ambiente e’ molto piccolo ma curatissimo e offre uno scorcio insolito sulla citta’. Molti gli impiegati del quartiere che vengono a godersi il pranzo qui, nel silenzio e tranquillita’ del rooftop, rotto solo dai clacson delle macchine imbottigliate nel traffico della Market St., proprio sotto al palazzo.
San Francisco e’ inoltre costellata di numerosi punti da cui si puo’ godere di belle prospettive su interi quartieri o su piccole parti della citta’, grazie anche al fatto che essa si estende su numerose colline che creano pendii molto ripidi ma con viste eccezionali.
Da Twin Peaks, due picchi vicini tra loro e alti circa 200 m, lo sguardo si estende senza ostruzioni fino all’altro lato della citta’, al Financial District (riconoscibile a distanza la Transamerica Pyramid, nella foto a sinistra, che domina l’intero quartiere con la sua inconfondibile guglia sulla sommita’) e nelle giornate piu’ limpide (non e’ stato il mio caso purtroppo) fino alla baia, oltre al Golden Gate Bridge.

Dal Fisherman’s Wharf, oltre a osservare i tanto carini quanto puzzolenti leoni marini crogiolati al sole del Pier 39, si vede la piccola isola di Alcatraz, il famoso penitenziario di massima sicurezza attivo fino al 1963, chiamato anche The Rock dai suoi detenuti, tra cui vi fu Al Capone e molti altri famosi criminali degli Stati Uniti.

La Coit Tower domina il qurtiere di Telegraph Hill ed e’ visibile da molti punti della citta’. Nelle foto qui sotto e’ fotografata da Lombard Street (conosciuta come la strada piu’ tortuosa al mondo) e da Fisherman’s Wharf con accanto, sulla destra, la Transamerica Pyramid.
Insomma, davvero tante prospettive e angolature diverse da cui guardare la citta’, come fossero piccoli pezzi di un puzzle che una volta incastrati l’uno nell’altro creano quel disegno meraviglioso che e’ San Francisco.
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