NORD AMERICA
Day 04 Houston e lo scatto rubato nella Rothko Chapel
2 August 2014
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La prima tappa del Texas e’ Houston, citta’ piu’ popolosa dello stato, sede della NASA e moderna metropoli dominata da grattacieli.

La citta’ e’ molto caotica, senza un centro storico e con un traffico intenso (nei sobborghi di Houston ho assistito mio malgrado ad una corsa automobilistica improvvisata tra una Maserati e una Ford Fiesta elaborata alla Pimp My Ride, terminata con la prima fumante e quasi ribaltata per strada) ma paradossalmente ho deciso di fermarmici per recuperare un po’ di energie, concentrazione e rilassarmi in una piccola e forse sconosciuta ai piu’ oasi meditativa: la Rothko Chapel.

Per chi non sapesse nulla del personaggio, Mark Rothko fu uno dei piu’ influenti pittori statunitensi della seconda meta’ del 1900, spesso collocato all’interno dell’espressionismo astratto e talvolta ritenuto precursore della pittura color field. Per intenderci, e’ il pittore di quei grossi quadri in cui vi sono solo bande orizzontali di colore accostate, senza forme riconoscibili.
Vidi per la prima volta un suo dipinto (senza minimamente conoscerne l’autore) al Tate Modern Museum di Londra e mi commosse moltissimo. Non so neanche adesso spiegare cosa mi suscito’ ma resta il fatto che da quel giorno mi sono appassionata e in tutti questi anni ho cercato il piu’ possibile di recarmi in musei (la maggior parte negli USA) dove sono conservate le sue opere.
Come dichiaro’ lo stesso Rothko, il suo unico interesse era:

Solo quello di esprimere le emozioni umane basilari – tragedia, estasi, condanna, e cosi’ via. E il fatto che molte persone scoppino a piangere quando si confrontano con i miei dipinti dimostra che sono in grado di comunicare tali basilari emozioni umane..Coloro che piangono di fronte ai miei quadri hanno la stessa esperienza religiosa che io ebbi quando li dipinsi. E se siete toccati solo dalla relazione tra i colori, allora non cogliete il punto. [1]

Rothko ha sempre voluto sottolineare la spiritualita’ dei suoi lavori e con le maestose 14 tele in tonalita’ di nero, viola e porpora realizzate per la cappella di Houston credo sia riuscito appieno nel suo intento, dando orgine a questo santuario meditativo unico nel suo genere che sembra non avere tempo.

La Cappella di Rothko non ha costi d’ingresso (ma donazioni sono sempre ben accette) ed e’ aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18. Controllate sempre il calendario degli eventi sul sito internet perche’ spesso viene prenotata per cerimonie private e resta chiusa qualche ora al pubblico.

Il termine cappella e’ fuorviante poiche’ fa pensare ad un luogo sacro legato alla religione Cristiana, in realta’ si tratta di un santuario aconfessionale, ovvero aperto a tutti i culti religiosi. Infatti all’ingresso e’ disponibile non solo la Bibbia, ma molti altri libri sacri, tra cui Torah (Ebraismo), Bhagavad-Gita (Induismo) e Corano (Islamismo).

Nonostante sia proibito scattare fotografie, devo ammettere che non ho resistito e ho rubato uno scatto mentre le guardie non mi guardavano! La cappella di per se’ e’ molto piccola e silenziosa, di forma ottagonale con immense tele appese a tutte le pareti, qualche panchina e cuscino per sedersi a terra e pregare.

La missione ultima della cappella e’ di favorire il dialogo tra le diverse fedi religiose nel piu’ completo rispetto reciproco e di fornire un forum per dibattiti sociali su temi come diritti civili, liberta’ religiosa, pace, il tutto in un ambiente ricco di spiritualita’, accentuato da meravigliose opere d’arte.

La Rothko Chapel e’ inoltre inclusa nel libro del National Geographic Sacred Places of a Lifetime: 500 of the World’s Most Peaceful and Powerful Destinations (Luoghi sacri di una vita: le 500 destinazioni al mondo piu’ pacifiche e potenti). E davvero qui, in un’atmosfera di sacro silenzio ci si sente circondati da un’inspiegabile energia mistica pacificativa.

Nel giardino di fronte all’ingresso e’ posto il possente Broken Obelisk, realizzato dall’artista americano Barnett Newman in onore di Marthin Luther King Jr e del suo ruolo mondiale di pacifista e promotore dei diritti civili.

Contemplazione e azione sono i due cardini opposti che fanno da sfondo al progetto della Rothko Chapel: la contemplazione avviene all’interno della cappella, mentre l’azione e’ rappresentata dall’obelisco nel parco all’esterno.

A 15 minuti d’auto si trova una piccolo area verde in mezzo ai grattacieli di Uptown: il Waterwall Park, caratterizzato da un’installazione architettonica con veri e propri muri d’acqua tutti attorno.

 

[1] Originale: [..] only in expressing basic human emotions — tragedy, ecstasy, doom, and so on. And the fact that a lot of people break down and cry when confronted with my pictures shows that I can communicate those basic human emotions . . . The people who weep before my pictures are having the same religious experience I had when I painted them. And if you, as you say, are moved only by their color relationship, then you miss the point.

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