Il tratto iniziale della I-75 e’ anche chiamato Alligator Alley (Strada dell’Alligatore), poiche’ si snoda attraverso l’Everglades National Park, area per lo piu’ paludosa e habitat di alcune specie protette come l’alligatore americano (da qui il soprannome della strada), la pantera della Florida e numerosi volatili e pesci.
Con i suoi 6.000 km² di estensione, l’Everglades National Park e’ il terzo parco piu’ grande degli Stati Uniti, preceduto da Death Valley e Yellowstone.
E’ il primo parco nazionale nato non per proteggere paesaggi di forte impatto scenico o storico ma per salvaguardare un intero ecosistema.
Se avete tempo potete fermarvi lungo la strada, presso uno dei tanti tour privati che costeggiano la I-75 e fare una breve visita del parco.
I tour solitamente durano al massimo un paio d’ore e prevedono un giro per la palude a bordo di veloci hovercraft alla ricerca di alligatori (storia vera: durante uno di questi tour un piccolo alligatore e’ saltato a bordo dell’aliscafo creando non poco scompiglio tra i turisti, ma senza danni ulteriori se non qualche giustificato spavento) e successivamente, tornati a terra, potrete assistere al wildlife show in cui i ranger dominano gli alligatori salendogli sul dorso o mettendo il braccio nelle fauci dell’animale.
I prezzi di questi tour si aggirano attorno ai $20-25 e alla fine dello spettacolo potete anche farvi fotografare con in braccio un cucciolo di alligatore con la bocca serrate da una museruola e probabilmente sedato per far si’ che non si dimeni troppo e resti in posa anche lui per la foto.
Quello che pero’ le guide e i siti internet non dicono e che ho scoperto negli anni, poiche’ mi sono ritrovata piu’ volte a dover attraversare per lavoro quest’ area, e’ che all’altezza del miglio 49 c’e’ una stazione di benzina (con servizi, cibo, bevande e area per picnic) in cui si possono osservare gli alligatori che si avvicinano, per curiosita’ (o per fame?), all’area di sosta e si lasciano fotografare crogiolati al sole a circa un metro da voi. Il tutto gratuito, chiaramente.
A dividervi dai lucertoloni una piccola rete metallica posta proprio all’ingresso del benzinaio ma che, se osservate bene, dopo pochi metri finisce, lasciando gli animali liberi di aggirarla e potenzialmente papparsi i malcapitati turisti di turno.
Ogni volta che sono passata per questa strada mi sono fermata a vedere gli alligatori, ogni volta erano li’, spaparanzati vicino alla recinzione (non sono finti perche’ li ho visti piu’ volte muoversi) e ogni volta sono sopravvissuta! Quindi forza e coraggio e avvicinatevi senza troppi timori!
Questo benzinaio e’ l’ultimo che si incontra per circa 80 miglia (piu’ o meno 130 km) quindi bisogna assicurarsi di avere il serbatoio pieno di benzina.
La mia meta finale per oggi e’ St. Petersburg, a circa 4 ore d’auto da Miami, ma se avete tempo meritano una visita Naples, Sarasota e Siesta Key, la cui spiaggia di quarzo si e’ guadagnata il podio come migliore spiaggia degli Stati Uniti nel 2011.
In generale, la costa ovest, quella che io chiamo l’altra Florida, ha un’atmosfera molto piu’ elegante e rilassata rispetto a Miami e alla costa est. Non e’ di certo la classica meta turistica per giovani, ma io l’ho sempre trovata molto piacevole e ben curata. Cittadine vivaci, tranquille e pulite, senza la confusione che regna sovrana nelle grandi citta’, con belle spiaggie affacciate sul Golfo del Messico, che godono di un clima meno imprevedibile e meno umido.
L’atmosfera qui e’ piu’ autentica e serena e le persone piu’ gentili e disponibili.
Secondo uno studio, poi pubblicato a marzo 2014 sul Sarasota Magazine, le due contee di Naples e Sarasota sono rispettivamente al numero 1 e numero 2 nella classifica nazionale delle contee a maggior reddito. In poche parole, queste sono le citta’ che attirano i piu’ ricchi della nazione, complici il bel tempo e le basse tassazioni rispetto agli altri stati.
Il cittadino medio dell’altra Florida e’ il pensionato bianco di ceto elevato venuto qui a trascorrere al caldo e in tranquillita’ gli ultimi anni della sua vecchiaia.
Basti pensare che a Sarasota solo un quarto dei residenti ha tra i 18 e i 34 anni, il 31% ha oltre 65 anni e circa il 50% piu’ di 55 anni!
Nel pomeriggio sono arrivata a St. Petersburg (detta anche St. Pete dai suoi abitanti), citta’ collocata su una penisola tra l’area di Tampa Bay e il Golfo del Messico.

E come per magia, una volta superato lo Skywalk Bridge che collega la citta’ all’entroterra, tutte le nuvole si sono diradate per lasciare posto a un bel cielo azzurro.
E’ il sortilegio di St Pete, che detiene il record mondiale per il maggior numero di giorni consecutivi di sole: 768! Con una media annuale di 361 giorni di sole che le valgono il nome di Sunshine City.
Per questo motivo e’ una delle principali mete turistiche della Florida.

St. Petersburg deve il nome dall’omonima San Pietroburgo in Russia, dopo che Peter Demens, co-fondatore della citta’ di origina russa, tirando una monetina con John Williams, l’altro fondatore, per decidere chi dovesse scegliere il nome della citta’, venne assistito dalla fortuna.
Il museo dedicato a Salvador Dali’ e’ la gemma di St. Pete ed espone la piu’ grande collezione di opere del pittore surrealista al di fuori dell’Europa. 7 dei 18 capolavori di Dali’ sono esposti qui, tra cui La Scoperta dell’America del 1959 e La Distruzione della Persistenza della Memoria del 1952-54.
Il centro della citta’ si trova a Downtown, nella zona est di St. Pete ed e’ chiamato The Pier, poiche’ si snoda lungo la Beach Drive che costeggia il mare, nei pressi del molo principale dove sono ormeggiate centinaia di barche e yacht.
Qui, oltre a numerosi ristoranti eleganti, gelaterie e negozietti di artigianato, si trovano il Fine Art Museum e il Museum of History.
Una passeggiata e un aperitivo lungo The Pier sono stati un toccasana dopo tutte le ore trascorse in auto. Dopo il tramonto, lo Straub Park si accende di mille luci blu che, con i colori del cielo al crepuscolo, lo rendono un meraviglioso e romantico luogo.
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